Un weekend tra asparagi, Fragole…e il ricordo di quel famoso “trittico bavarese”

marmellata di fragole

Quello appena passato è stato finalmente un weekend di sole, al contrario dei due precedenti, e grazie al bel tempo sono riuscita a fare un bel po’ di cose che aspettavano da tempo di essere fatte.
Tra le tante faccende che dovevo assolutamente sbrigare c’erano le fotografie per questa “storia” che avrei dovuto pubblicare la scorsa settimana; perdonatemi ma ancora devo prendere il ritmo da food blogger.

Per raccontarvi di questa ricetta e di tutto quello che ci gira intorno dobbiamo tornare indietro di due settimane ed esattamente a sabato 30 aprile quando siamo andati, la sottoscritta e la sua metà, al consueto appuntamento annuale con la Sparasina e la sua festa a Pigozzo, nel veronese.

La “Sparasina” non è altro che la denominazione veronese per l’asparago selvatico, si raccoglie nei campi da metà aprile e almeno fino ai primi di maggio, è molto simile al comune asparago verde ma molto più sottile, lungo e amarognolo diciamo che per un occhio non allenato potrebbe essere scambiato anche per un’erbaccia!
La festa della Sparasina di Pigozzo è alla sua trentesima edizione ma noi l’abbiamo scoperta per caso un paio di anni fa; avete presente quei cartelli delle sagre, fitti di informazioni, appesi ai lampioni e ai cartelli stradali che si vedono con la coda dell’occhio mentre si guida? Ecco, l’abbiamo scoperta così!
Comunque quella di Pigozzo è una di quelle feste di paese ancora genuine e contenute, fatte nel cortile dell’oratorio, all’ombra di un pino e del campanile.
Quest’anno un po’ per merito del tempo, un po’ per merito dei social network la festa era affollatissima tanto che l’organizzazione è rimasta un po’ spiazzata e sicuramente dovrà rivedere, per il prossimo anno, la gestione del servizio, sempre e comunque cordiale e gentile.
Oltre alle “sparasine”, che danno il nome alla festa e che dicono siano particolarmente pregiate nella Val Squaranto, vengono cucinati anche bruscansi (germogli della pianta del pungitopo) e bruscandoli (germogli della pianta del luppolo) accompagnati da riso, pasta, bruschette, “ovi duri” (uova sode) o porchetta e per dolce la fantastica torta con l’erba madre. Una festa piacevole e graziosa a cui si ha sempre piacere tornare. (se volete vedere qualche foto la trovate sul mio profilo Instagram.
magari appena ho tempo le aggiungo anche a questo articolo).

Lo sapevate che…: il termine asparago deriva dal greco aspharagos, a sua volta derivato dal persiano asparag che significa germoglio.

Nel pomeriggio, in giro per compere, abbiamo trovato casualmente un banchetto di fragole a Km 0 e non abbiamo potuto lasciarle li! Erano settimane che volevo le fragole per farci la confettura e non potevo perdere l’occasione anche perché a casa non era rimasto neppure un vasetto di marmellata per la colazione.
La domenica, complice un po’ il brutto tempo, un po’ la stanchezza, ho deciso di passare qualche ora in cucina tra esperimenti fotografici e dolci preparazioni da spalmare (quando ho bisogno di rilassarmi ma non voglio poltrire sul divano io mi rilasso in cucina o in terrazza); a proposito di fotografia, mi sto impegnando a migliorare spulciando i vari tutorial e guide online.

L’idea iniziale era di fare la marmellata di fragole all’aceto balsamico che facevo anni fa, l’avevo letta su un blog di cucina che seguivo assiduamente poi però guardando il cesto della frutta sono stata attratta dai lime, io li adoro, li uso spesso in cucina, per i condimenti ma anche per cucinare la carne, lo preferisco al limone in molte preparazioni; così mi sono detta: perché non usarlo anche per la confettura? E così è stato, si sente poco nella marmellata ma contrasta leggermente il dolce della fragola.
Pensavo di avere del Frutta Pec in casa per addensarla invece mi sbagliavo e così l’ho fatta il più naturale possibile solo con frutta e zucchero, tanto non dura fino a giugno! Comunque se volete aggiungerlo fate pure, forse lo aggiungerò anche io nella prossima confettura.

Ingredienti

1,5 kg fragole mature e sode
600gr zucchero semolato
2 lime – succo e buccia

Preparazione

Scegliete le fragole migliori, possibilmente a Km 0, che siano mature ma sode, senza ammaccature o segni di muffa e lavatele velocemente sotto l’acqua fresca.
Asciugatele e privatele del picciolo, tagliatele a pezzetti più o meno della stessa dimensione e mettetele in una ciotola capiente con lo zucchero, la scorza grattugiata e il succo di due lime sugosi; date una mescolata, coprite il tutto e mettete a macerare in frigo per almeno tre ore (ma anche tutta la notte) avendo l’accortezza di dare una mescolata di tanto in tanto.
Prendete una pentola capiente e versateci il succo prodotto delle fragole, portate a ebollizione e fate bollire per 5/10 minuti poi aggiungeteci le fragole e riportate a ebollizione Fate cuocere altri 10 minuti poi filtrare nuovamente il succo e fatelo ridurre per altri 5/10 minuti per poi unire nuovamente le fragole e terminare la cottura, altri 10 minuti, avendo cura di eliminare la schiuma che si formerà in superficie.
Nel frattempo sterilizzate i barattoli (io ho usato il metodo del forno). Basteranno 3/4 vasi di medie dimensioni (200/250gr) ma per sicurezza prendetene uno in più.
Infine frullate la confettura con l’utilizzo di un frullatore ad immersione e rimettete sul fuoco per altri 5/10 minuti, tanto da far rapprendere un po’ la confettura, questa fase non è obbligatoria e non l’avevo mai fatto prima ma devo dire che sulla marmellata di fragole ci sta. Per la mancanza dell’addensante la confettura è venuta molto morbida ma a me piace così, perfetta da spalmare su una fetta biscottata o sul plumcake.

Una volta pronta invasate subito, pulite il vaso e chiudete con il coperchio, capovolgete i barattoli per creare il sottovuoto fino a completo raffreddamento (io lo lascio tutta la notte per sicurezza). Una volta pronta tenete i vasi al riparo dalla luce.. attenzione che crea dipendenza!

confettura di fragole

… Vi state chiedendo cosa sia il “famoso” trittico di asparagi?

Dopo questo weekend di asparagi e fragole mi è tornato in mente di quella volta in cui, a Monaco di Baviera per le vacanze di pasqua, abbiamo scoperto l’esistenza degli asparagi bianchi bavaresi.
Banchetti per tutta la città, erano così belli e giganti che la curiosità di provarli era grandissima così l’ultimo giorno di vacanza, di ritorno dalla visita alla pinacoteca di arte moderna, affamatissimi e assetatissimi ci siamo fermati a mangiare alla Löwenbräukeller, una meravigliosa birreria trovata per caso camminando a zonzo per la città.
Vi anticipo che di tedesco noi non ne sappiamo praticamente nulla, a parte le parole di rito utili per ordinare qualche boccale da litro di birra, ringraziare e salutare, così ordiniamo un po’ a caso e mentre la sottoscritta rimane sul classico stinco di maiale il goloso consorte viene attratto dalla specialità della casa: Il Trittico di asparagi bavaresi..
All’arrivo dei piatti ci mettiamo a ridere; il mio enorme e il suo.. un vassoietto con tre bicchierini di quelli da digestivo con dentro una crema di asparagi, una con acqua di asparagi e fragole e un altro di cui ora non ricordo il nome; era particolare ma decisamente non un piatto tedesco, almeno per l’idea che abbiamo noi delle loro pietanze e in alcun caso avrebbe potuto sfamare qualcuno. L’acqua di asparagi con le fragole era comunque molto interessante e anche le altre due preparazioni, inutile dirvi che subito dopo, invidioso del mio succulento piatto ciccione la metà ha ordinato dell’ altro! Peccato non aver fotografato la scena.

Ho avuto la fortuna di provare gli asparagi bavaresi anche quest’anno, a casa, ma sinceramente i nostri locali sono molto più saporiti!


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